I migliori studenti, comprese le donne, furono incoraggiati a svolgere tirocini presso le università dell’Europa occidentale. Maria Manasseina trascorse il suo periodo all’estero a Vienna, al politecnico. Qui studiò i processi di fermentazione alcolica e i suoi risultati confermarono l’ipotesi “chimica” della fermentazione, proposta da Claude Bernard e Justus Liebig, piuttosto che l’ipotesi “fisiologica” di Louis Pasteur. Ci vollero circa 25 anni per replicare i suoi risultati, confermati da Eduard Buchner e, sebbene fosse a conoscenza del lavoro di Manasseina, non la menzionò nemmeno nelle sue pubblicazioni. Manasseina cercò invano di difendere la paternità della scoperta, ma fu del tutto ignorata. Buchner ricevette il premio Nobel per la chimica nel 1907 per questa scoperta, ma il nome di Manasseina fu completamente dimenticato.
L’unica fortuna fu che Manasseina morì nel 1903, risparmiandosi un’ulteriore umiliazione.